Riabilitazione di spalla post operatoria

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Riabilitazione di spalla post operatoria

A volte può capitare di avere del dolore alla spalla che, in alcuni casi, potrebbe essere risolto solo con un intervento, alcune volte molto delicato e complesso, eseguito ovviamente da uno specialista nel settore. Dopo questo intervento sarà necessario chiedere aiuto al fisioterapista che, dopo un’attenta valutazione, potrà aiutarvi a superare l’intervento al meglio.

La spalla

Quando parliamo della spalla, parliamo dell’articolazione più mobile del nostro corpo, costituita da tre ossa, ovvero scapola, omero, clavicola, organizzate in 5 diverse articolazioni:

  • scapolo-toracica;
  • acromion- claveare;
  • Glemo-omerale;
  • Sotto deltoidea;
  • Sterno-claveare.

Il movimento di questo complesso articolare è garantito da oltre 20 muscoli, tra questi, 4 sono deputati alla sua stabilizzazione, prendono il nome di cuffia dei rotatori e sono:

  • Muscolo sovraspinoso;
  • Muscolo sottospinoso;
  • Muscolo piccolo rotondo:
  • Muscolo sottoscapolare.

Come abbiamo detto, la spalla è l’articolazione più mobile del nostro corpo e, proprio questa elevata mobilità, causa nella spalla molte problematiche, come l’instabilità, ovvero la fuoriuscita dell’omero dalla glena della scapola, episodio chiamato lussazione. Quando una spalla si lussa più volte si parla di “spalla instabile”. Questo fenomeno può essere causato da una lassità legamentosa, da eventi traumatici o da microtraumi ripetuti. Quando accade ciò, la cosa migliore è recarsi in un centro di fisioterapia specializzato che affronterà il problema nel modo migliore, dopo aver fatto una prima valutazione.

In che cosa consiste la riabilitazione?

Può capitare che, dopo un intervento alla spalla, essa deve rimanere immobilizzata per del tempo. In questo periodo, si può iniziare già a lavorare con il paziente con degli esercizi specifici per il tronco in modo da iniziare a mobilizzare indirettamente la scapola. Passato questo primo periodo, ci si accorgerà che la spalla operata avrà perso sicuramente massa muscolare rispetto all’altra spalla e avrà difficoltà in alcuni tipi di movimenti come l’adduzione e l’intrarotazione, la posizione che il braccio assume con il tutore. Inoltre, potrebbero essere presenti aderenze cutanee nella zona in cui era avvenuta l’operazione.

Quello che il ciclo di fisioterapia vuole raggiungere è una completa ripresa del movimento dell’articolazione, riprendendo le normali attività di vita quotidiana, mantenendo le giuste accortezze nel non sottoporre la spalla a episodi traumatici o a sforzi eccessivi. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario un piano riabilitativo organizzato in tre fasi:

  • I fase: in questa prima fase si mira alla diminuzione del dolore utilizzando laser ad alta potenza e massoterapia integrata con tecarterapia per migliorare la mobilità dei tessuti.
  • II fase: fase che mira al recupero completo del range articolare in tutti i piani dello spazio, miglioramento della qualità del movimento attivo e recupero della forza muscolare.
  • III fase: ultima fase per stabilizzare la spalla, migliorando il movimento e il tono muscolare attraverso esercizi che fanno uso di ausili come elastici, palle da tennis, pedana vibrante e tavoletta propriocettiva. Questi esercizi servono proprio per il recupero totale dell’articolazione in poco tempo e nel migliore dei modi.

 

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