Cosa è l’onda d’urto?

Dal punto di vista fisico le onde d’urto rientrano nel campo delle onde acustiche, esse si propagano all’interno del corpo grazie alla presenza dell’acqua per poi focalizzarsi con precisione sulla parte da trattare.

Le onde d’urto rappresentano un efficace strumento di terapia (non invasivo), che ne consente un uso trasversale nel trattamento di diverse patologie.

La tecnica è stata ideata negli anni 70 ed impiegata nella “litrotrissia”, ovvero nel trattamento dei calcoli urinari.

Come si utilizza?

Vengono comunemente impiegate diverse tecnologie in grado di erogare “onde d’urto”, attraverso generatori elettroidraulici, piezoelettrici, elettromeccanici e balistici.

La differenza fondamentale tra questi generatori è rappresentata dalla modalità di erogazione dell’onda:

  • radiale o non focalizzata (sistema balistico),
  • focalizzata (tutti gli altri tipi di generatore).

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l’efficacia terapeutica dell’onda d’urto non dipende dalla modalità di erogazione dell’onda, bensì dalla possibilità di mantenere un costante “flusso di densità di energia” per tutta la durata del trattamento, cosa che può essere garantita solo da apparecchiature affidabili e con certificazione di qualità.

Il trattamento con il macchinario è assolutamente non invasivo e non prevede l’uso di anestesia.

La possibilità di uno o più trattamenti è in rapporto alla gravità della patologia.

Per chi è utile?

L’effetto antidolorifico delle onde d’urto è immediato, si capisce quindi l’eccezionale utilità di questa metodologia anche per gli atleti.
Il trattamento con onda d’urto può essere applicato per una delle seguenti patologie:

  • Epicondiliti
  • Tendinopatie della spalla
  • Tendinopatia degli adduttori
  • Tendinopatie del ginocchio
  • Tendinopatia dell’achilleo
  • Sindromi dolorose croniche cervicali e lombari
  • Sindromi pseudoradicolari
  • Borsiti croniche
  • Contratture muscolari
  • Sindrome dolorosa del grande trocantere
  • Sindrome da stress della tibia
  • Fascite plantare
  • Metatarsalgia da sovraccarico
  • Ritardi di consolidazione e pseudoartrosi
  • Osteonecrosi in fase precoce

Le controindicazioni

  • disturbi della coagulazione e l’uso di anticoagulanti
  • gravidanza.
  • polineuropatia in caso di diabete mellito.
  • tumori
  • sindromi ansiose