Metatarsalgia

Quando parliamo di metatarsalgia, parliamo di una condizione dolorosa che coinvolge la pianta del piede, infiammandosi e causando dolore. Essa si può sviluppare partecipando ad attività che coinvolgono molto quella parte, come la corsa e il salto, oppure per deformità del piede dovute a posture scorrette oppure a scarpe sbagliate. Infatti, noi, ormai, non siamo più abituati a camminare a piedi nudi e, questo, da una parte può essere un vantaggio, ma dall’altra, le scarpe sbagliate, come tacchi, scarpe troppo dure, oppure strette, possono causare grandi problemi ai piedi.

Che cos’è la metatarsalgia?

Il termine metatarsalgia significa letteralmente dolore ai metatarsi, ovvero cinque ossa lunghe e sottili che fanno parte dello scheletro del piede. Quest’ultimo è composto da diverse ossa, suddivise in:

  • Ossa tarsali, le ossa più grandi che, insieme all’osso del tallone, formano la parte posteriore del piede.
  • Ossa metatarsali, ovvero cinque ossa lunghe e sottili che hanno il compito di bilanciare il peso del corpo ed equilibrarlo. Insieme ai tarsi contribuiscono a formare le arcate principali del piede, essenziali per il carico e la deambulazione.
  • Falangi, ovvero delle piccole articolazioni. Ogni dito ha tre falangi, tranne l’alluce che ne ha solo due.

Perciò, la metatarsalgia fa riferimento ad un’elevata pressione della pianta del piede, causat da un solo fattore oppure da molti, tipo:

  • Sport da corsa, come basket, calcio, rugby, palla a mano e corsa di fondo, dove si espone il piede ad un carico continuo e ripetuto.
  • Sport che prevedono salti come il tennis
  • Microtraumi, magari già avvenuti, ripetuti al piede;
  • Dismorfismi del piede, come il piede cavo, che tende a caricare molto il peso corporeo sulle teste metatarsali;
  • Utilizzo di scarpe con il tacco che obbligano il piede a mantenere il peso sulla parte anteriore. Di solito, il tallone deve sopportare il primo carico del corpo quando il piede poggia a terra, che poi successivamente viene distribuito sull’avampiede. Questa dovrebbe essere una normale dinamica del passo. Con le scarpe con il tacco si ha, invece, un impatto contemporaneo al suolo di tallone e punta. Questa anomala distribuzione del carico, porta le teste metatarsali a sottoporsi a un peso per il quale non sono state “create” e tutto ciò può tradursi in un alto stress dei tessuti e, di conseguenza, in dolore.
  • Utilizzo di calzature strette, a punta o non ergonomiche;
  • Avere una caviglia rigida o la tendinite al tendine d’Achille, poichè queste patologie possono influenzare il modo in cui la pressione viene distribuita sul piede e possono portare a uno stress aggiuntivo sulle teste metatarsali;
  • Problematiche posturali: soprattutto quelle in cui il carico è spostato nella parte anteriore del piede;
  • Patologie reumatiche come l’artrite reumatoide;
  • Soffrire di Neuroma di Morton;
  • Essere in sovrappeso
  • Soffrire di alluce valgo, una deformità dell’articolazione di base dell’alluce, che fa inclinare l’alluce verso il secondo dito. Questo provoca una protuberanza sul lato del piede alla base dell’alluce. Spesso, vicino all’articolazione colpita, si crea un ispessimento della pelle e dei tessuti, divenendo gonfi e doloranti, determinando uno stress sulla pianta del piede, che può portare alla metatarsalgia

Sintomi della metatarsalgia

I sintomi della metatarsalgia sono:

  • Dolore nella pianta del piede che può peggiorare quando ti alzi, corri o cammini
  • Intorpidimento o formicolio delle dita dei piedi
  • Sensazione di un sassolino nella scarpa

I sintomi, inoltre, variano anche dal tipo di metatarsalgia. Essa, infatti, può essere acuta o cronica. Se la matarsalgia è presente da pochi giorni, si tratterà di una fase acuta, mentre se dura da mesi, sarà cronica. La loro differenza è, infatti, nel trattamento che si farà. Nel caso di una metatarsalgia cuta, si utilizzano mezzi fisici a intensità moderata e tecniche manuali adeguate, mentre nel caso di una cronica, si effettua un intervento “riabilitativo” più marcato, usando molta energia sui tessuti poiché l’infiammazione si è protratta nel tempo e ha portato ad una alterazione dell’istologia del tessuto che deve essere recuperata.

Quando ci si accorge di avere dolore ai piedi, l’importante è di farsi vedere immediatamente, in modo tale da evitare patologie più spiacevoli come la zoppia e le dita a martello. Inoltre, avere male ai piedi porta le persone ad avere una camminata sbagliata che, di conseguenza, porta dolori in varie parti del corpo collegate. Perciò, l’importante è di farsi controllare da un medico che, esaminando i vostri piedi sia da in piedi che da seduto, potrà individuare il problema.

Come curare la metatarsalgia?

Per curare la metatarsalgia, sarà necessario ricorrere alla fisioterapia il quanto prima ma, intanto, per alleviare il dolore dovuto da questa patologia potrebbe essere d’aiuto:

  • Riposarsi per proteggere il piede da ulteriori lesioni non stressandolo, preferendo fare sport che coinvolgano poco il piede
  • Applicare del ghiaccio sulla zona interessata per circa 20 minuti più volte al giorno
  • Indossa scarpe adeguate, evitando scarpe troppo strette o troppo larghe e limita l’uso di tacchi alti
  • Usa cuscinetti metatarsali posizionati nelle scarpe per aiutare a deviare lo stress dall’area dolorante
  • Usa solette che supportino l’arco plantare

Questi però sono solo metodi che riducono il dolore e l’infiammazione temporaneamente. Sarà poi il fisioterapista che riuscirà a curare questa patologia attraverso le tre fasi:

  • I fase: diminuzione del dolore e dell’infiammazione
  • II fase: recuperare la mobilità
  • III fase: completa mobilità del piede, mantenimento della condizione e controllo di eventuali ricadute

Le tecniche che il fisioterapista userà saranno:

Tecniche manuali come

  • Massoterapia
  • Massaggio concentrato nie punti di maggior densità fasciale
  • Allungamento della catena muscolare posteriore
  • Mobilizzazione del piede con la quale si riuscirà ad ottenere una diminuzione della tensione miofasciale e articolare
  • Ginnastica posturale combinata con terapia manuale per correggere eventuali errori posturali che portano a un aumento patologico del carico nella parte anteriore del piede

I mezzi fisici come

  • Laser
  • Tecarterapia
  • Ultrasuoni

 

 

 

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