Diastasi addominale post parto

Quando parliamo di diastasi addominale, parliamo della separazione eccessiva delle due parti che costituiscono il muscolo retto addominale, in cui è riconoscibile un vero e proprio “buco” sulla linea alba, cioè sulla linea che divide il muscolo.

Cause della diastasi

 

La diastasi addominale avviene spesso nelle donne in gravidanza visto che, durante l’accrescimento dell’utero, la parete addominale. Tra i possibili fattori di rischio si identifica:

• Una predisposizione ereditaria;
• L’età della donna superiore ai 35 anni;
• Un feto con un peso elevato;
• Una gravidanza gemellare;
• Altre gravidanze precedenti.

Conseguenze

 

È un problema clinica molto comune, che comporta, oltre a un provìblema estetico anche e soprattutto un problema funzionale.

In presenza di diastasi addominale, a causa dell’indebolimento della parete addominale, si può assistere alla formazione di ernie epigastriche e ombelicali, alla disfunzione della muscolatura del pavimento pelvico (incontinenza, prolasso, …) e al dolore lombo-pelvico.

 

 

Cosa fare

 

Innanzitutto è importante diagnosticare la problematica tramite ecografia. Si parla di diastasi addominale quando la distanza tra le due parti che costituiscono il retto addominale è di almeno 2,7 centimetri.

Di norma si ha una risoluzione spontanea della problematica entro le 8 settimane dopo il parto. Se questa condizione perdura, è probabile che si sia in presenza di una diastasi addominale post parto.

 

Fisioterapia

 

Esistono diverse diastasi addominali di diversa entità e gravità. La maggior parte dei casi con la fisioterapia e quindi con un trattamento conservativo si riesce a migliorare la situazione della paziente.

Si ricorre a intervento chirurgico solo nei casi di diastasi molto severi e in caso di un fallimento del trattamento conservativo. Anche nei casi di addominoplastica la fisioterapia svolge comunque un ruolo fondamentale sia prim che dopo l’intervento chirurgico.

 

Prevenzione

 

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