Le aderenze dopo Linfoadenectomia

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Le aderenze dopo linfoadenectomia

Dopo un intervento, può accadere che si senta del dolore post operatorio. Questo può essere il sintomo della presenza di aderenze dopo aver effettuato un’operazione. Ad esempio, nel nostro centro di fisioterapia potrebbe presentarsi un caso di dolore a seguito di un intervento di protesi alla testa dell’omero. I mezzi che il fisioterapista potrà usare in questo caso sono:

  • terapia manuale
  • terapia fisica
  • taping neuromuscolare

Con il fine di:

  • ridurre il dolore e l’infiammazione
  • lavorare i tessuti miofasciali e cicatriziali con massoterapia e terapia fisica
  • recupero del range articolare
  • recupero del tono-trofismo muscolare
  • recupero funzionale e propriocettivo

Cosa sono le aderenze?

Le aderenze sono come delle cicatrici interne, costituite di tessuto fibroso e formate a seguito di una lesione accidentale o chirurgica. Il modo migliore per trattarle è di intervenire con un particolare massaggio in cui si mira a scollare i tessuti che alla palpazione appaiono più densi e spessi. Queste manovre sono fondamentali al fine di limitare ed evitare che si alteri l’anatomia e la funzionalità delle strutture corporee limitrofe. Il trattamento delle aderenze, permette di recuperare una buona funzionalità di tutto l’arto superiore, concludendo il ciclo fisioterapico nei tempi e nelle condizioni migliori. Può capitare, però, che, dopo qualche seduta, il paziente che presenta delle aderenze non migliori come ci aspettiamo, quindi che non muova il braccio come ci aspettiamo.

Questo può capitare visto che ogni paziente è diverso come la sua problematica e i tempi di recupero sono molto soggettivi, quindi a seconda della persona, della sua età e del suo problema. Probabilmente, il motivo per cui il miglioramento non è così evidente è perchè non è stato migliorato il tono-trofismo dei muscoli che, però, deve essere migliorato e rinforzato con esercizi isometrici e con l’applicazione di elettrostimolazioni. Ad esempio, una paziente è l’esempio di questa situazione. Lei aveva, in prossimità del cavo ascellare, un tessuto denso, come si fossero delle aderenze sottocutanee. Questa paziente aveva subito una linfoadenectomia ascellare completa, cioè un’asportazione dei linfonodi nel cavo ascellare che, però, non è stato trattato nel giusto modo, ovvero non trattata con delle sedute di fisioterapia, ecco perchè la paziente non muoveva bene la spalla.

Da ciò, siamo stati in grado di capire che, il problema che non permetteva alla paziente di migliorare come doveva, era legato alle aderenza formatesi a seguito dell’intervento di Linfoadenectomia, impedendo il corretto scorrimento dei tessuti, andando così a intercedere con la corretta biomeccanica della spalla. In questi casi, è veramente importante concentrarsi sul problema e farsi visitare da uno specialista come il fisioterapista, essendo in grado di valutare la situazione e risolverla il prima ossibile e al meglio.

 

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